IL SOLE 24 ORE È ANCHE SU INSTAGRAM

“Da oggi il Sole 24 ORE è anche su #instagram. Seguiteci #sole24ore”. Questo il primo post dell’account Instagram del giornale economico più letto d’Italia, datato lunedì 13 luglio.

Seguendo le orme del Wall Street Journal, del Financial Times e di molte altre testate di tutto il mondo, il Sole 24 ORE ha iniziato la sua attività sul più famoso social network fotografico. Una freccia in più nel proprio arco digital, per un giornale in cui i lettori online rappresentano una parte consistente, essendo difatti il secondo quotidiano italiano per diffusione carteceo + digitale (fonte: ADS).

Perché Instagram? 300 milioni di utenti al mese nel mondo, oltre 70 milioni di foto caricate ogni giorno, e i numeri sono in continua crescita, anche in Italia. Un social network spesso percepito come il regno di fashion blogger, food blogger e gattini, popolato da selfie con filtri fotografici retrò e foto in soggettiva di gambe stese in spiaggia puntate contro il mare, ma che invero si presta a molteplici contenuti iconografici.

Non solo teenager. Instagram ha sorpassato nello scorso anno il numero di follower di Twitter ed ha attuato norme più stringenti contro i fake e per la tutela degli account ufficiali. Amato dagli adolescenti, senz’altro, ma demograficamente la composizione degli utenti della community è molto più varia, raccogliendo profili con molteplici interessi, di diverse fasce di età, accomunati principalmente dall’uso molto frequente di smartphone e tablet.

Il Sole 24 Ore si è adeguato bene alla grammatica del medium. I primi post sfruttano appieno due caratteristiche preminenti del canale: strumento per la comunicazione visiva con immagini di qualità e finestra sulla quotidianità. Così ci ritroviamo dall’alto ad osservare una riunione di redazione per la definizione del giornale che sarà in edicola l’indomani, poi tra il monitor e le bozze sparse sulla scrivania di un giornalista “grafici e analisi per capire quali sono (e quanto valgono) le riforme che #Atene deve varare entro il 15 luglio”, e poi ancora di fianco al designer Adriano Attus, intento a delineare l’aspetto della prima pagina con sui si presenterà il quotidiano ai suoi lettori.

L’account propone, inoltre, grafiche e infografiche tratte dal giornale, che in questi giorni raccontano prevalentemente della situazione in #Grecia. Un duplice binario, dunque: da un lato le immagini giornalistiche prodotte, dall’altra le immagini dalla redazione mentre hanno luogo alcune tappe del processo di newsmaking.

Un tipo di comunicazione che rende gli utenti – potenziali lettori – maggiormente partecipi dell’attività editoriale quotidiana, produce un’attesa per il prodotto giornalistico finale, consente di familiarizzare con chi lavora per la realizzazione del giornale, diffonde contenuti visivi di valore attraverso un canale online ulteriore. Un esempio di come i social media possano essere usati per supportare il prodotto editoriale, senza cannibalizzare i contenuti.

autore

Redazione B&P

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