L’importanza della selezione dei contenuti ai tempi del Coronavirus

Venti di discordia in redazione Sole 24 Ore, a seguito della pubblicazione online il 17 aprile dell’articolo “L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia” a firma di Paolo Becchi, professore ordinario di Filosofia del Diritto dell’Università di Genova e Giovanni Zibordi, trader e consulente manageriale e finanziario. Il cdr del principale quotidiano economico nazionale prende le distanze dal pezzo attraverso un comunicato diffuso il 18 aprile dove lamenta la poca scientificità delle analisi a fondamento delle tesi dei due autori.

La complessa situazione che stiamo vivendo, accompagnata dal proliferare di news e fake news, rende le redazioni “cabina di regia” della diffusione dell’informazione in un momento estremamente delicato. Se, in virtù della libertà d’opinione, le pagine di quotidiani e periodici ospitano contributi di autorità ed esperti, cosa succede quando la redazione non concorda con i contenuti e le opinioni in pagina?

Il cdr del Sole 24 Ore fa appello alla direzione, chiedendo massima attenzione nella selezione dei contenuti che la testata ospita e lamentando che stavolta ce ne sia stata molto poca.

La tesi illustrata dall’articolo che ha sollevato l’indignazione della redazione sostiene che, sebbene a livello regionale nelle regioni più colpite dal coronavirus la mortalità sia al di sopra della media, a livello nazionale, “non è morta più gente quest’anno rispetto agli anni precedenti in Italia nel suo complesso”.

L’analisi di Becchi e Zibordi prende le mosse essenzialmente da dati Istat relativi alla mortalità in Italia. Senza addentrarci nella loro disamina, basti qui riportare che l’Istat, tramite comunicato stampa diffuso anch’esso il 17 aprile, ha affermato che: “Al momento, dai dati prodotti dall’Istat non è possibile fare alcuna sintesi dell’incremento dei decessi in Italia (così come nelle regioni e nelle province) nei primi quattro mesi del 2020 e alcun confronto con lo stesso periodo del 2019 perché non sono ancora disponibili i dati di tutti i Comuni italiani”.

Senz’altro l’eterogeneità delle riflessioni e delle analisi può, a determinate condizioni, arricchire il dibattito. Ma è altrettanto vero che la legittimità acquisita da una riflessione per il solo fatto di essere ospitata in pagine che nel tempo hanno saputo guadagnarsi rispetto e autorevolezza apre la strada ad almeno due conseguenze. La prima, come sottolinea il cdr, che il lavoro della redazione venga danneggiato da scelte discutibili. Un peccato, considerando anche l’approfondita copertura dedicata ai temi covid-19 che il Sole 24 Ore sta portando avanti. La seconda, forse di più sottile percezione, è che il lettore interiorizzi una visione non rispondente ai fatti e che questa possa contribuire al consolidamento di convinzioni inesatte, in virtù di quel processo di conoscenza che è il bias di conferma.

autore

Adele

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