LE DONNE AL POTERE MIGLIORANO LA PERFORMANCE AZIONARIA

Un'analisi di un giornalista e due studiosi (di genere maschile)

Un recente test condotto tra le 30 aziende DAX ha osservato la relazione tra andamento di titoli azionari e presenza di donne ai vertici.

Ad oggi, sono 12 le quotate del Dax 30 ad avere una donna nella stanza dei bottoni.

Qualche esempio: Christine Hohmann-Dennhardt è responsabile in Daimler per il dipartimento “integrity and law” (corporate governance, human rights..): da quando è on board (febbraio 2011) le azioni di Daimler sono salite del 50% (+10% rispetto all’indice Dax), e la casa automobilistica ha creato nuovi 6.000 posti di lavoro solo in Germania.

Milagros Cainha Carreiro-Andree è da luglio 2012 responsabile per oltre 110.000 collaboratori di BMW: da quando c’è lei, in Germania BMW ha creato quasi 7.500 posti di lavoro e il valore di borsa della casa automobilistica è raddoppiato salendo a 68 miliardi di Euro.

E ancora: presso Henkel, Kathrin Menges è capo del personale dal 2011: da allora le azioni sono salite di +200%.

È tutto un caso? Sembrerebbe di no. John Coates di Cambridge ha notato che le donne apportano maggiore equilibrio nei team che stanno ai vertici: reagiscono più equilibrate allo stress e sono meno propense al rischio, per via di minore esposizione al testosterone.

Uno studio di Kenneth Ahern e Amy Dittmar dell’università del Michigan ha osservato un trend ancora più interessante: nelle aziende gli effetti sono negativi quando le quote rosa sono un’imposizione, ma soprattutto se le donne “imposte” hanno mancanza di qualificazioni e esperienza.

Insomma: la vera questione è che le pari opportunità vanno prese come una cosa seria, è questo che gli investitori apprezzano.

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autore

Redazione B&P

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