SESSANT’ANNI E NON SENTIRLO

L'Espresso si rinnova

Per salutare i suoi primi sessant’anni di vita, l’Espresso va oggi in edicola con una veste grafica rinnovata, e un nuovo assetto dei contenuti. La novità principale è, e sarà, l’ampio reportage fotografico che, come uno spartiacque separerà il blocco iniziale delle hard news (la storia di copertina e le grandi interviste), con la seconda parte della rivista, incentrata su una corposa sezione culturale.

Pilastro del giornalismo italiano, l’Espresso, con la sua storia e i suoi articoli, è una parte integrante della vita del Paese. Fondata per iniziativa di Adriano Olivetti, per l’appunto nel 1955, la società editoriale passa appena due anni dopo nella mani di Carlo Caracciolo e di Eugenio Scalfari, allora vicedirettore della testata (il primo direttore fu Arrigo Benedetti) e direttore amministrativo della società.

Tante, tantissime le inchieste celebri che in questi sessant’anni hanno riempito le pagine del settimanale: da quella sulle condizioni inumane dei campi di lavoro sovietici del 1962, con la testimonianza di Aleksandr Solzenicyn, a quella del 1975 sul golpe Borghese; da quella sul caso Leone, del 1978, che porterà alle dimissioni dell’allora capo dello Stato, all’ultima, di qualche settimana fa, sui patrimoni degli evasori italiani in Svizzera, realizzata nell’ambito di un network internazionale di giornalismo investigativo.

Nella lunga galoppata del settimanale, però, non mancano le ombre: su tutte, la famosa (e violentissima) “lettera aperta” del 1971 contro il commissario Luigi Calabresi, sul caso Pinelli, sottoscritta da più di 700 figure di riferimento, tra intellettuali, politici e giornalisti, nella quale si attribuiva sostanzialmente al funzionario di polizia la responsabilità della morte dell’anarchico milanese.

Sterminato l’elenco delle grandi firme che hanno collaborato con la testata: da Enzo Biagi a Giorgio Bocca, da Giampaolo Pansa a Umberto Eco, fino a Jeremy Rifkin e Roberto Saviano.

Per ripercorrere questi sei decenni, dalla prossima settimana l’Espresso proporrà ai suoi lettori una storia d’Italia in dodici volumi, ciascuno dedicato a un momento specifico della storia italiana: si comincia con il boom economico. L’ultimo volume della collana, curata dall’ex direttore Bruno Manfellotto, sarà dedicato alla crisi economica e alle nuove povertà.

autore

Redazione B&P

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