Un grande passo per la valorizzazione della figura del comunicatore nel settore pubblico.
Il parere reso dall’AGCM in seguito all’esposto presentato da FERPI in merito all’applicazione della legge 150/2000, riconosce le competenze dei comunicatori rendendoli idonei a ricoprire incarichi di comunicazione all’interno delle pubbliche amministrazioni, centrali e locali. In ragione delle specificità e delle competenze proprie alla professione del comunicatore, l’AGCM afferma che l’imporre il requisito dell’iscrizione all’albo dei giornalisti determinerebbe “conseguenze negative sull’efficienza dei meccanismi di selezione e sulla qualità delle caratteristiche dei servizi offerti alla pubblica amministrazione”.
In considerazione di ciò, l’AGCM precisa la portata delle disposizioni contenute nella legge 150/2000, precisando la non obbligatorietà di appartenenza alla categoria professionale dei giornalisti per accedere ad incarichi di natura pubblica e operando una distinzione fra le attività di specifica competenza giornalistica e quelle di Comunicazione e pubbliche relazioni.