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Il mondo dell’editoria e dell’informazione affronta un ulteriore cambiamento da alcuni giudicato una minaccia e da altri un’opportunità per trovare nuove strade di sviluppo.
Più semplicemente il fenomeno può essere letto come inevitabile alla luce del crescente peso dei social netowrks, Facebook in primis, quale strumento di informazione e del sempre maggiore utilizzo del mobile quale device di accesso alla rete per reperire informazioni.
In questa ottica Facebook introduce gli instant article con un sistema che permette l’immediata fruibilità della notizia tagliando i tempi che attualmente l’applicazione richiede per scaricare l’articolo.
Il progetto viene lanciato inizialmente con La Stampa e, di seguito, con Corriere, Repubblica e Fatto Quotidiano.
In questo modo i quotidiani e gli ediitori possono tornare a farsi leggere considerando che ormai oltre il 70% degli italiani si informa attraverso i social networks e in particolare attraverso Facebook.
Ovviamente questa novità porterà tante conseguenze per gli editori, alcune positive, altre negative, altre non facilmente valutabili.
In positivo, torna ad essere potenzialmente centrale l’informazione professionale dei quotidiani che tornano, di conseguenza, a parlare e a farsi leggere da un pubblico ampio e segmentato. Un pubblico che, senza Facebook, in tanti casi, non è raggiungibile o non lo è più da alcuni anni.
In positivo, poi, torna la capacità, ampliandosi i numeri, di “valorizzare” l’informazione con conseguenze auspicabilmente positive in termini di ritorni e di pubblicità.
In negativo c’è e ci potrebbe essere un allontanamento dagli strumenti online delle testate ma questo sarebbe stato comunque un fenomeno che li avrebbe colpiti.
Insomma, tirando le somme, il cambiamento proposto e imposto da Facebook potrebbe essere non una minaccia ma un’opportunità per ridare lustro all0’informazione professionale e di qualità.
E infatti, nei diversi paesi, Facebook ha scelto le testate più di prestigio per avviare questo progetto pilota che potrebbe riportare il grande pubblico a comprendere il valore della notizia, dell’informazione e dell’opinione.
Sui ritorni o sulle perdite presto a dirsi.
